Marco Ortelli

Le 4 verità sulla volatilità

La volatilità nei mercati finanziari è una realtà e come tale va accettata.
La domanda è: perché spaventa gli investitori (o aspiranti tali)?

I mercati non salgono o scendono in modo lineare. Tendenzialmente quando parliamo di volatilità, ci riferiamo a grandi variazioni di prezzo in tempi brevi. In soldoni: se siamo abituati alle oscillazioni di un titolo sul lungo periodo e le sue variazioni non superano i valori di minimo e massimo che conosciamo, questo ci sembra l’andamento “regolare” del titolo stesso. Se invece i tempi di oscillazione sono più brevi, percepiamo queste variazioni come volatilità.

Certamente la volatilità è fonte di rischio nei mercati finanziari.

Quando si manifestano periodi di volatilità, è buona norma rimanere concentrati sugli obiettivi di investimento a lungo termine.

Invece questi periodi di solito sono fonte di grande preoccupazione, specie per Investitori e Trader alle prime armi.

E proprio a causa di questa preoccupazione – in alcuni casi si tratta proprio di paura – si possono commettere gravi errori.

Come uscire dal mercato al momento sbagliato, spesso anche annullando i profitti ottenuti fino a quel momento. Non a caso il 90% dei Trader perde denaro, statistiche alla mano.

Quando si ha paura si smette di agire razionalmente, e si finisce per mettere in discussione tutto, anche la strategia con cui si sta operando e che fino a poco prima si riteneva efficace.

Così si dimentica che nel lungo termine l’investimento nei mercati azionari è solitamente premiante.

Si dimentica che la diversificazione aiuta a gestire la volatilità.

Si dimentica che la volatilità può generare opportunità di acquisto.

Vorrei dirti le 4 verità sulla volatilità che ho imparato dallo studio dei mercati e dalla mia esperienza di ormai dieci anni sul campo.

1 – La volatilità ci ricorda che non esiste guadagno senza rischio 

In ogni investimento esiste il rischio. In realtà la volatilità può rappresentare grandi opportunità di guadagno e non dovrebbe spaventare.

L’importante è avere un piano e seguirlo, senza lasciarsi influenzare dai momenti di volatilità. Avere un piano significa che

  • hai quantificato a monte l’entità del rischio
  • hai identificato il rapporto rischio/guadagno
  • hai deciso qual è il rischio accettabile 

2 – La volatilità svanisce in uno scenario long-term 

Le variazioni di prezzo giornaliere sono paragonabili alle montagne russe. Eppure se fai un passo indietro e osservi il quadro generale, vedrai che nel lungo termine non sembrano più così rilevanti.

Vale a dire: se osservi le oscillazioni giornaliere e settimanali è una cosa, ma se le contestualizzi in un periodo di tempo più lungo – come un anno, cinque anni o dieci anni – vedrai come cambiano le cose.

Guarda il grafico del Dow Jones relativo ad un periodo di due anni, ad esempio il 2015 e il 2016.
Guarda invece questo grafico del Dow Jones relativo agli ultimi dieci anni: come puoi vedere il trend rialzista nel lungo periodo è molto chiaro.

3 – Puoi far fronte alla volatilità se hai un portafoglio ben bilanciato

Significa che se hai diversificato in maniera corretta in realtà la volatilità potrebbe rappresentare anche un grosso vantaggio.

Cosa intendo con “diversificato in maniera corretta”?

Intendo che nel tuo portafoglio azionario dovresti avere titoli ciclici e anti-ciclici (ossia quelli che non seguono gli andamenti di mercato), titoli appartenenti a settori diversi, valori di mercato diversi e con prospettive di crescita interessanti.

Inoltre, se oltre ad investire fai Trading, il tuo portafoglio dovrebbe essere anche ben bilanciato tra operazioni in long e in short.

4 – La volatilità c’è sempre stata 

Non si tratta di un fenomeno nuovo. Al contrario: è vecchio quanto il mercato stesso. Se osservi i movimenti dell’indice Dow Jones Industrial Average vedrai che ben 14 dei 20 movimenti più eclatanti sono avvenuti prima del 1940!

E come spesso accade con gli indici, gli investitori più pazienti sono stati ampiamente premiati. Quelli che hanno sopportato e superato questi periodi di volatilità estrema, hanno registrato ritorni eccezionali.

Guarda tu stesso in questo grafico dell’S&P500.

Sul grafico sono evidenziati i periodi di maggiore volatilità dovuti a crisi e crolli vari, come ad esempio i timori per il contagio dell’Ebola, il crollo del prezzo del greggio o, più recentemente, la Brexit.

Dal 2009 al 2019 l’S&P500 è cresciuto del 495%!

Non credo ci sia molto altro da dire.
In breve:
la volatilità esiste e va accettata. Non per questo bisogna lasciarsi cogliere dal panico e dimenticare che il rischio è parte integrante del processo di investimento.
Bisogna attenersi al proprio piano, ricordandosi di guardare il quadro generale, “the big picture” in inglese.
La diversificazione aiuta a distribuire il rischio e aiuta a gestire i periodi di alta volatilità. Vale a dire che avere un portafoglio ben bilanciato può aiutarti a superare i periodi di volatilità.

Non mi stancherò mai di dirlo:

se hai fatto bene i compiti a casa e hai costruito un portafoglio ben bilanciato puoi dormire sonni tranquilli, anche quando Trump si alza dalla parte sbagliata del letto!


Marco Ortelli, Investitore e Trader indipendente